Hai sentito anche tu?
Solo.
A farmi compagnia c'è il suono cupo e regolare del motore diesel, interrotto dal gracchiare della radio alle chiamate dei colleghi. Perlopiù cazzate, ma si sa, quando il "silenzio" è così ruvido a volte il suono della voce, della propria voce, è una cosa che ci dfa sentire meno soli.
A volte esce inconsapevole, a una domanda che nasce solo nel cervello e ci fa sobbalzare, come se a parlare fosse stato qualcun'altro. Serve a convincerci che la scelta che abbiamo fatto, che tutti fanno, è quella giusta? E' stata quella giusta?
Oppure è il testo di una canzone sussurrato fra le labbra, in sordina.. alcune canzoni è meglio lasciarle perdere, troppi ricordi.
O è il "vaffanculo" gridato rabbioso, al deficente che svolta senza freccia.
I suoni, i rumori nella notte non sono mai gli stessi, ma col tempo ci si fà l'orecchio. Di giorno non si sentono perchè sono coperti dal rumore di sottofondo di miliardi di operazioni, ma quando tutti dormono, emergono lentamente, come la foschia che si alza dai fossi. Discreta, muta.
Anche gli odori sembrano più intensi, i profumi del glicine e del tiglio sono quasi invadenti, penetrano nelle case e sovrastano anche l'odore della sigaretta che mi penzola dalle labbra.
D'estate o con l'approssimarsi ad essa sembra che tutto si muova, producendo quella serie di fruscii sinistri che fanno impazzire Dario Argento e Wes Craven. Quelli che preludono l'orrore: il cigolio di un'asse, lo sbattere di ali di una civetta fra una siepe, i colpi che si sentono nei conteiner, mentre il metallo si raffredda, lo scricciolio di un tutore legato a una betulla.. e poi ci sono vibrazioni dell'aria che non hanno una spiegazione. Ma di notte non si cercano risposte, si prende atto del dato di fatto e basta. Meglio non farsi domande.. la notte è ancora lunga.
Ma è l'assenza di suono, o la sua quasi totale mancanza, la cosa più stupefacente. Succede quando nevica.
I fiocchi cadendo danno origine a una sorta di tenda spessa, come quella che c'era una volta nelle sale dei cinema, che ferma tutto il rumore, lo attenua fino a farlo scomparire. Quando capita rimango immobile all'aperto, osservando il fiato che si condensa e i cristalli di neve cadermi sul cappello e le spalle. E' incredibile.. c'è un silenzio irreale, posso quasi sentire la neve cadere, il suono del mio respiro e se presto attenzione forse anche il battito del mio cuore, o forse è il respiro della terra stessa. Vorrei rimanere, ma devo proseguire il giro, sono pagato per controllare che tutto sia in ordine.
Così mi allontano, fra lo scricchiolare del ghiaccio sotto gli stivali.
Legione
A farmi compagnia c'è il suono cupo e regolare del motore diesel, interrotto dal gracchiare della radio alle chiamate dei colleghi. Perlopiù cazzate, ma si sa, quando il "silenzio" è così ruvido a volte il suono della voce, della propria voce, è una cosa che ci dfa sentire meno soli.
A volte esce inconsapevole, a una domanda che nasce solo nel cervello e ci fa sobbalzare, come se a parlare fosse stato qualcun'altro. Serve a convincerci che la scelta che abbiamo fatto, che tutti fanno, è quella giusta? E' stata quella giusta?
Oppure è il testo di una canzone sussurrato fra le labbra, in sordina.. alcune canzoni è meglio lasciarle perdere, troppi ricordi.
O è il "vaffanculo" gridato rabbioso, al deficente che svolta senza freccia.
I suoni, i rumori nella notte non sono mai gli stessi, ma col tempo ci si fà l'orecchio. Di giorno non si sentono perchè sono coperti dal rumore di sottofondo di miliardi di operazioni, ma quando tutti dormono, emergono lentamente, come la foschia che si alza dai fossi. Discreta, muta.
Anche gli odori sembrano più intensi, i profumi del glicine e del tiglio sono quasi invadenti, penetrano nelle case e sovrastano anche l'odore della sigaretta che mi penzola dalle labbra.
D'estate o con l'approssimarsi ad essa sembra che tutto si muova, producendo quella serie di fruscii sinistri che fanno impazzire Dario Argento e Wes Craven. Quelli che preludono l'orrore: il cigolio di un'asse, lo sbattere di ali di una civetta fra una siepe, i colpi che si sentono nei conteiner, mentre il metallo si raffredda, lo scricciolio di un tutore legato a una betulla.. e poi ci sono vibrazioni dell'aria che non hanno una spiegazione. Ma di notte non si cercano risposte, si prende atto del dato di fatto e basta. Meglio non farsi domande.. la notte è ancora lunga.
Ma è l'assenza di suono, o la sua quasi totale mancanza, la cosa più stupefacente. Succede quando nevica.
I fiocchi cadendo danno origine a una sorta di tenda spessa, come quella che c'era una volta nelle sale dei cinema, che ferma tutto il rumore, lo attenua fino a farlo scomparire. Quando capita rimango immobile all'aperto, osservando il fiato che si condensa e i cristalli di neve cadermi sul cappello e le spalle. E' incredibile.. c'è un silenzio irreale, posso quasi sentire la neve cadere, il suono del mio respiro e se presto attenzione forse anche il battito del mio cuore, o forse è il respiro della terra stessa. Vorrei rimanere, ma devo proseguire il giro, sono pagato per controllare che tutto sia in ordine.
Così mi allontano, fra lo scricchiolare del ghiaccio sotto gli stivali.
Legione
3 Comments:
è impressionante come riesci a dare sfogo alle tue sensazioni, emozioni...
sei un grande..
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